mercoledì 6 febbraio 2013

Elezioni e litanie


Si avvicinano le elezioni. E come ogni volta si tornano a sentire quelle inutili litanie, di cui puntualmente tutti si lamentano, ma che puntualmente tutti ripetono.
La prima: il ritornello del “voto utile”, che puntualmente viene riproposto. Il voto è utile per antonomasia, e dovremmo pretendere più rispetto per affermare che ognuno è in grado di conferirvi l’utilità che meglio ritiene.
La seconda: polemiche, insulti e commenti sulle dichiarazioni degli avversari. E le proposte? C’è sempre tempo, ma non sa mai quando arrivano.
La terza: i sondaggi, ripetuti fino alla noia, quasi a voler convincere gli elettori che così deve finire.
Allora che gusto c’è ad andare a votare? Fino a prova contraria il voto è uno dei pochi strumenti che ancora ci rimane per provare ad incidere sulle sorti del paese: quindi dobbiamo sfruttarlo al meglio.
Fatto salvo che il “ritorno” (in realtà non se n’è mai andato) di Berlusconi ha il sapore di baratto per dare all'avversario motivo di affilare i coltelli, sullo stesso è stato detto tutto, e si commenta da solo. Il nemico è Monti, al quale non è bastato saccheggiare le tasche dei cittadini “normali” per essere a questi ultimi irrimediabilmente inviso; Monti è stato individuato come interlocutore dai poteri forti dell’Europa (banche, finanza e grandi interessi), e sarebbe opportuno che gli elettori comprendessero qual è il suo vero ruolo, nascosto dietro ad una buona grammatica e modi pacati.
Forse in Italia l’unica via di uscita sarebbe votare chi non ha mai avuto la possibilità (reale e non imbrigliata da vincoli ed equilibri) di governare.
In fin dei conti i sondaggi sono fatti per essere disattesi, per dimostrarne l’assoluta inutilità e dannosità.
Se in tanti votiamo “Rivoluzione Civile” non ci sarà il dubbio di superare gli sbarramenti, alla camera ed al Senato”…al via dovrebbero partire tutti dallo stesso punto.

http://www.rivoluzionecivile.it

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