Si avvicinano le elezioni. E come ogni
volta si tornano a sentire quelle inutili litanie, di cui
puntualmente tutti si lamentano, ma che puntualmente tutti ripetono.
La prima: il ritornello del “voto
utile”, che puntualmente viene riproposto. Il voto è utile per
antonomasia, e dovremmo pretendere più rispetto per affermare che
ognuno è in grado di conferirvi l’utilità che meglio ritiene.
La seconda: polemiche, insulti e
commenti sulle dichiarazioni degli avversari. E le proposte?
C’è sempre tempo, ma non sa mai quando arrivano.
La terza: i sondaggi, ripetuti
fino alla noia, quasi a voler convincere gli elettori che così deve
finire.
Allora che gusto c’è ad andare a
votare? Fino a prova contraria il voto è uno dei pochi strumenti che
ancora ci rimane per provare ad incidere sulle sorti del paese:
quindi dobbiamo sfruttarlo al meglio.
Fatto salvo che il “ritorno” (in
realtà non se n’è mai andato) di Berlusconi ha il sapore di
baratto per dare all'avversario motivo di affilare i coltelli,
sullo stesso è stato detto tutto, e si commenta da solo. Il nemico è
Monti, al quale non è bastato saccheggiare le tasche dei cittadini
“normali” per essere a questi ultimi irrimediabilmente inviso;
Monti è stato individuato come interlocutore dai poteri forti
dell’Europa (banche, finanza e grandi interessi), e sarebbe
opportuno che gli elettori comprendessero qual è il suo vero ruolo,
nascosto dietro ad una buona grammatica e modi pacati.
Forse in Italia l’unica via di uscita
sarebbe votare chi non ha mai avuto la possibilità (reale e non
imbrigliata da vincoli ed equilibri) di governare.
In fin dei conti i sondaggi sono fatti
per essere disattesi, per dimostrarne l’assoluta inutilità e
dannosità.
Se in tanti votiamo “Rivoluzione
Civile” non ci sarà il dubbio di superare gli sbarramenti,
alla camera ed al Senato”…al via dovrebbero partire tutti dallo
stesso punto.
http://www.rivoluzionecivile.it
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